«Portava agli orecchi due grevi cerchi d’oro e sul petto la Presentosa:
una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori […]».
Così Gabriele D’Annunzio, nel Trionfo della Morte (1894), descrive il famoso gioiello, simbolo di amore e promessa.
La Presentosa nasce tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, con radici ancora più antiche. Il suo disegno a raggiera solare, infatti, richiama i rosoni medievali, come evidenziato dall’antropologa Adriana Gandolfi.
L’origine del nome “Presentosa” è di doppia derivazione:
- Presente: un dono prezioso, segno d’affetto e impegno.
- Presenténze (dialetto abruzzese): la dimostrazione tangibile del fidanzamento.
Il gioiello, infatti, regalato dalla famiglia dell’innamorato alla promessa sposa, come simbolo della loro promessa e benedizione per la futura unione.
Present’Osa non è solo un dolce: è una dichiarazione d’intenti, un ponte tra passato, presente e futuro. Racchiude in sé la forza della tradizione e l’intraprendenza dell’innovazione. Nella sua forma di ferratella (neola), tipico dolce abruzzese, diventa il simbolo tangibile di questa unione.
Ogni morso racconta una storia fatta di antiche tradizioni ed audaci visioni.
La consapevolezza delle origini è il punto di partenza per una trasformazione che non dimentica, ma valorizza. Present’Osa rompe gli schemi: da gioiello esclusivo a dolce inclusivo.